Le comunità energetiche sono gruppi locali di consumatori e produttori di elettricità che si scambiano energia. Le produzioni sono di tipo non inquinante (come, ad esempio, il fotovoltaico) e lo scambio avviene a livello locale, al di sotto delle linee di trasporto principali. Pertanto, tutti i membri di una comunità energetica devono avere i contatori (di consumo e/o produzione) collegati alla stessa sottorete elettrica che fa capo alla medesima cabina
Le CER sono soggetti giuridici collettivi non profit, la CER SOLIDALE è una associazione non profit.
Scopo delle CER è fornire benefici ambientali, economici e/o sociali a livello di comunità ai propri associati e alle aree locali in cui opera la comunità.
La governance della CER è in capo all’assemblea soci che ratifica le proposte del Consiglio direttivo elettivo
Quando i soci di una CER si scambiano energia lo Stato eroga alla CER un contributo economico proporzionale all’energia scambiata. Questo contributo viene suddiviso tra consumatori, produttori, costi di gestione e un accantonamento per progetti di carattere sociale. Le rispettive quote di riparto sono decise dall’Assemblea dei soci.
Gli equilibri all’interno di una CER possono dipendere dalla forza dei rispettivi partecipanti e dai ruoli che rivestono (produttori, consumatori, prosumer; ma anche, proprietari degli impianti, gestori del sistema, investitori, ente pubblico, etc.). Laddove la Proprietà degli impianti di produzione sia in capo al medesimo soggetto che opera come Gestore si crea un potenziale conflitto di interessi che può penalizzare le legittime aspettative dei soci consumatori. Un’altra questione rilevante per l’equilibrio interno di una CER riguarda la titolarità della governance relativamente alle singole configurazioni. Laddove i membri di una singola configurazione (il gruppo di consumatori, produttori e prosumer che condivide energia) dovessero negoziare le proprie determinazioni con altri gruppi con i quali non scambiano energia (es un’altra configurazione che faccia capo a una cabina diversa) anche in questo caso si crea un potenziale conflitto di interessi che può penalizzare le legittime aspettative dei soci appartenenti a una configurazione rispetto a un’altra; inoltre, anche qualora si prevedesse un meccanismo di delega per la rappresentanza dei gruppi delle diverse configurazioni, il risultato sarebbe comunque una cessione della governance dal livello periferico (i gruppi delle varie cabine) verso quello centrale (la CER che amministra le varie configurazioni su più cabine).
Nel caso delle CER Solidali il Gestore del servizio di condivisione dell’energia è un soggetto indipendente che non fa parte né appartiene o afferisce ad alcuna Grande Azienda del settore energetico, opera in qualità di mero gestore e supporta i singoli soci nella ricerca, autonoma, di fondi per la realizzazione degli impianti fotovoltaici in regime di concorrenza e senza imporre fornitori o porsi come proprietari degli impianti stessi. Un fattore che non solo garantisce la correttezza dei rapporti con i soci e fra i soci, ma anche tutela l’indipendenza e l’autonomia della CER stessa. Il Gestore delle CER Solidali non impone i criteri di ripartizione del premio sull’energia scambiata, bensì applica le determinazioni dell’assemblea dei soci che resta l’unico e definitivo decisore sulle partite di pagamento.
Per quanto riguarda la governance, le CER Solidali sono strutturate come CER indipendenti, una per cabina. In questo modo tutte le decisioni rimandano esclusivamente ai soci appartenenti al medesimo gruppo di condivisione dell’energia, senza dover mediare con gli interessi di altri gruppi esterni (es. una o più configurazioni, che magari hanno un numero maggiore di soci).
CONVENIENTE - Non servono investimenti per diventare soci; tutti partecipano ai benefici, a condizioni uguali per tutti.
SOLIDALE - La CER promuove benefici economici, sociali, ambientali. L'assoluta maggioranza del beneficio generato viene ridistribuito sulla comunità: ai soci (consumer, producer, prosumer) e in progetti sociali, ecologici e solidali (decisi dai soci stessi).
TRASPARENTE - Ogni atto della CER ti sarà reso noto fin dal primo momento della tua adesione.
INDIPENDENTE - Queste CER Solidali non sono subordinate al controllo di un singolo soggetto, diretto/indiretto, tantomeno di soggetti terzi e/o esterni. La comunità è di tutti, non ci sono soci più uguali degli altri. Partecipando alla CER sei un socio, non un cliente, hai un ruolo attivo nelle decisioni della CER senza subire il controllo di soggetti esterni, portatori di interessi diversi o che vedono in te un cliente “passivo”. La governance è delegata a un Direttivo elettivo le cui proposte richiedono validazione a maggioranza dei soci tutti (Assemblea); pertanto, ogni voto vale uno, secondo principio di democraticità.
PULITA - La CER contribuisce alla decarbonizzazione producendo e scambiando esclusivamente energia pulita (fonti rinnovabili); inoltre, promuove, con progetti di informazione e formazione, la cultura del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità.
CONCRETA - Non si tratta di annunci di progetti ipotetici o futuribili, queste CER sono realtà già concretizzate che hanno ottenuto dichiarazioni ufficiali di encomio del Ministro Pichetto Fratin "Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica" e della On. Braga "Commissione Ambiente".
LIBERA - La partecipazione come l'uscita sono libere e senza penali.
DEMOCRATICA - Tutti i soci partecipano alle decisioni con pari diritti di tutti gli altri.
DECARBONIZZAZIONE – La CER promuove e utilizza esclusivamente produzioni di energia elettrica da fonti rinnovabili (es. fotovoltaico); pertanto, contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, tutelando l’ambiente e la salute.
TARIFFE INCENTIVANTI PER L'ENERGIA CONDIVISA NELLA CER - Tutti i membri di una Comunità Energetica Rinnovabile CER beneficiano di una tariffa incentivante sull'energia scambiata all'interno del gruppo. Tale premio è erogato dal GSE alla CER in proporzione ai kWh scambiati ed è garantito 20 anni; la CER non lo trattiene, l'assoluta maggioranza del beneficio generato viene ridistribuito sulla comunità: ai soci (consumer, producer, prosumer) e in progetti sociali, ecologici e solidali (decisi dai soci stessi).
CONTRIBUTI ECONOMICI PER ENERGIA ASSORBITA - il consumatore avrà sempre un vantaggio addizionale per i kWh assorbiti dalla CER; infatti, oltre al premio in tariffa, i corrispondenti kWh assorbiti dalla condivisione avranno una riduzione tariffaria nella bolletta ordinaria (i kWh assorbiti dalla condivisione saranno tariffati per la sola componente energia, senza ulteriori addizionali, es. trasporto, margine operatore, etc.), a questo risparmio si somma il ricavo al kWh ottenuto dalla CER per il condiviso assorbito. Complessivamente, dunque, un costo al kWh significativamente ridotto rispetto alle tariffe di mercato ordinarie.
CONTRIBUTI ECONOMICI PER ENERGIA CONFERITA - Il produttore avrà sempre un vantaggio addizionale per i kWh conferiti alla CER: i ricavi complessivi derivano dalla somma del ricavo ordinario (normalmente riconosciuto dal GSE) con il premio in tariffa sull’energia condivisa (stabilito dalla CER), dunque il ricavo sarà sempre superiore a quello ordinario (valorizzazione riconosciuta dal GSE in assenza di condivisione nella CER) e questo indipendentemente dalle fluttuazioni delle variabili. Infatti, i valori di PUN e di premio in tariffa (da GSE a CER) sono suscettibili di variazioni in particolari condizioni (es. area geografica, fluttuazioni del PUN, dimensioni dell’impianto di generazione, e nel caso in cui l’impianto di produzione abbia usufruito del contributo in conto capitale, la spettante quota premio al produttore sarà diminuita proporzionalmente) ma nonostante questo il risultato è comunque sempre una addizionale ai ricavi ordinari fuori dalla CER (es. valorizzazione ordinaria del GSE).
CONTRIBUTI ECONOMICI PER LA COSTRUZIONE - I soci di una CER che realizzano impianti di generazione da rinnovabili (es. fotovoltaico) per condividerne, in tutto (producer) o in parte (prosumer) l’energia prodotta con gli altri soci, possono ottenere un contributo fino al 40% (PNRR). Tuttavia, qualora ottengano il contributo sulla costruzione, vedranno ridotto il contributo ventennale sull’energia scambiata (es. con il 40% di contributo sulla costruzione, la tariffa incentivante ventennale sullo scambiato è ridotta del 50%).
CONSUMI CONSAPEVOLI E RESPONSABILITÀ AMBIENTALE – La partecipazione a una CER comporta un rafforzamento della consapevolezza sulle implicazioni anche sociali delle proprie abitudini di consumo, inoltre favorisce la conoscenza dei meccanismi di resilienza e contrasto del cambiamento climatico contribuendo allo sviluppo di sensibilità e responsabilità ambientale.
SOLIDARIETÀ – L’impianto solidaristico della CER promuove la cooperazione tra i soci e l’attenzione ai bisogni individuali e collettivi.
Nelle CER Solidali l'assoluta maggioranza del beneficio generato (contributo economico sullo scambiato) viene ridistribuito sulla comunità: ai soci (consumer, produer, prosumer) e in progetti sociali, ecologici e solidali (decisi dai soci stessi) aventi ricadute sui territori ove sono ubicati gli impianti per la condivisione.
Inoltre, i benefici ottenuti dai soci sono l’esito della loro collaborazione (es. produttori e consumatori non possono ottenere alcun beneficio gli uni senza gli altri), non è una transazione commerciale di compravendita di energia, è uno scambio (secondo i bisogni e grazie alla disponibilità reciproca) che produce molteplici benefici, non solo locali, e che lo Stato premia con una tariffa incentivante sull’energia scambiata.
Sono ammessi come associati: le persone fisiche, le piccole e medie imprese private, le associazioni, gli enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, secondo i requisiti vigenti e che condividono gli scopi dell’Associazione.
Non possono diventare soci della CER le grandi aziende e i soggetti giuridici la cui attività principale include i codici Ateco 35.11.00 e 35.14.00.
SÌ, grazie all'iniziativa "Handshake" promossa dalle CER Solidali,
L'iniziativa consiste nella realizzazione contestuale di:
Impianti voltaici adibiti alla CONDIVISIONE dell'ENERGIA nella CER cui appartiene il Comune;
Impianti voltaici adibiti all'AUTOCONSUMO del COMUNE che ne diviene proprietario.
Il tutto completamente SENZA COSTI per il COMUNE e la CER, grazie alla peculiare sinergia tra pubblico e privato, promossa e realizzata con questo progetto nelle CER Solidali.
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Una virtuosa collaborazione tra enti pubblici e aziende private, come una stretta di mano (handshake), in favore di Comuni, i cittadini e le aziende comprese nel territorio della CER Solidale.
Una iniziativa dalla finalità solidaristica che ha l'obiettivo di sostenere la decarbonizzazione e il risparmio energetico nei territori dei Comuni italiani, attraverso il potenziamento delle Comunità Energetiche Rinnovabili, SENZA COSTI PER LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI e/o per i cittadini.
Il progetto "Handshake" si rivolge ai Comuni compresi nelle aree di servizio delle CER Solidali (verifica copertura)
Laddove il Comune non rientrasse in tali aree è comunque possibile aderire all'iniziativa se il Comune è interessato a considerare la partecipazione a una Comunità Energetica che sarà costituita allo scopo insieme a EnergieSolidali.
Una volta definite le intese preliminari tra le parti, si procede alla verifica di fattibilità (disponibilità di siti idonei alla posa di impianti di produzione da energia rinnovabile, profilo consumi del Comune, etc.); a seguire la formulazione del piano di attivazione del progetto (tra Comune e parte privata), che prevede: la predisposizione documentale, l'erogazione finanziaria, la progettazione e realizzazione dei diversi impianti voltaici di generazione; infine la messa in servizio, in regime di autoconsumo e di condivisione nella Comunità Energetica (CER Solidale) territoriale.
IL COMUNE NON DEVE SOSTENERE ALCUNA SPESA, piuttosto può usufruire di un risparmio ricorrente sui costi dell'energia elettrica; al termine di un periodo concordato sarà l'esclusivo proprietario dei voltaici, con un ulteriore incremento del risparmio sul conto energia, ricorrente, pluriennale, garantito dallo Stato;
Inoltre, sempre senza che debba essere sostenuta alcuna spesa, viene realizzato in impianto di generazione da rinnovabili la cui energia è interamente conferita in condivisione nella CER territoriale (della quale possono fare parte tanto il Comune stesso, quanto i cittadini e le aziende del territorio, con i conseguenti significativi benefici ricorrenti, pluriennali, garantiti dallo Stato per venti anni.
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L'INIZIATIVA DEL "PROGETTO HANDSHAKE"
È PROMOSSA
DAL GRUPPO delle CER SOLIDALI INSIEME A ENERGIESOLIDALI.it
E IN PARTNERSHIP CON LDA Soluzioni Energetiche.
Non è necessario produrre energia per partecipare alla CER, anche il socio esclusivamente consumatore, che attinge energia dalla CER, riceverà un contributo economico per i kWh assorbiti, con cadenza trimestrale in corrispondenza degli anticipi del GSE. I criteri di riparto del premio sono decisi dai soci stessi.
Chi produce energia da fonti rinnovabili (voltaico, eolico, idroelettrico, etc.) riceverà un contributo economico per i kWh conferiti e scambiati, vale a dire assorbiti da altri soci della CER, con cadenza trimestrale in corrispondenza degli anticipi del GSE. I criteri di riparto del premio sono decisi dai soci stessi.
Chi produce energia da fonti rinnovabili (voltaico, eolico, idroelettrico, etc.) per il proprio autoconsumo può condividere il proprio surplus nella CER e/o assorbire dalla CER quando la propria produzione è insufficiente. Il prosumer riceverà un contributo economico per i kWh scambiati (conferiti e/o assorbiti) con la CER, con cadenza trimestrale in corrispondenza degli anticipi del GSE. I criteri di riparto del premio sono decisi dai soci stessi.
Persone fisiche – Quota associativa = 12 € annui
Aziende - Quota associativa = 24 € annui
Comuni – Quota associativa = zero € il primo anno / 24 € anni successivi
Associazioni - Quota associativa = 24 € annui
NO, il Comune non è obbligato sostenere costi/investimenti per costituire/partecipare alla CER.
Anzi, il Comune può avvalersi di una serie di servizi GRATUITI (riepilogati in calce).
Inoltre, le CER solidali attribuiscono al Comune (che diventa socio della CER) il diritto permanente di partecipazione ai Consigli Direttivi della CER, in qualità di stakeholder di primaria rilevanza.
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Sonoe a disposizione dei piccoli Comuni, SENZA COSTI,
i seguenti servizi:
Analisi di pre-fattibilità
Supporto consulenziale per la Costituzione della CER e la sua gestione tecnica, operativa e amministrativa
Supporto consulenziale per la definizione delle logiche di riparto (incentivo in tariffa) per l'energia condivisa
Supporto nella comunicazione e nei rapporti con enti regolatori e stakeholder
Supporto nella compilazione e presentazione dei documenti per la CANDIDATURA ai fondi PNRR (contributi fino al 40%) e altre forme di finanziamento per la realizzazione delle CER e/o la costruzione di impianti di generazione da rinnovabili (es. fotovoltaici, eolici, idroelettrici, biomassa, etc.)
Attivazione di strumenti finanziari per dotare la CER di fondi di solidarietà e forme di accesso al CREDITO SOCIALE
Supporto al Comune per l'accesso ad altre forme di finanza agevolata
Accoglimento del Comune in veste di socio della CER (laddove preesistente) senza costi e senza vincoli
Attribuzione al Comune del diritto permanente di partecipazione ai Consigli Direttivi della CER
Supporto nella comunicazione territoriale con attribuzione al Comune della facoltà di promuovere il servizio CER assumendone la paternità e disponibilità illimitata di utilizzo della denominazione "Comunità Energetica Rinnovabile del Comune di <nome del comune>"
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info: probono@ energiesolidali.it
Nella CER l’entrata come l’uscita sono libere, i soci non sono sottoposti a vincoli e/o penali (es. no penale per uscita anticipata, no vincolo pluriennale, etc.)
Non ci sono vincoli di esclusiva, i soci (es. comuni, aziende, privati) possono aderire anche ad altre CER; tuttavia, il singolo POD (contatore di consumo o di produzione) può essere inserito in una sola CER. Pertanto, l’intestatario di POD multipli potrà aderire a più CER contemporaneamente (con POD diversi), ma lo scambio di energia potrà avvenire solo all’interno della comunità a cui il singolo POD partecipa; non è possibile lo scambio di energia tra POD appartenenti a CER diverse.
Nella CER l’entrata come l’uscita sono libere, i soci non sono sottoposti a vincoli e/o penali (es. no penale per uscita anticipata, no vincolo pluriennale, etc.)
Non ci sono vincoli di esclusiva, i soci (es. comuni, aziende, privati) possono aderire anche ad altre CER; tuttavia, il singolo POD (contatore di consumo o di produzione) può essere inserito in una sola CER. Pertanto, l’intestatario di POD multipli potrà aderire a più CER contemporaneamente (con POD diversi), ma lo scambio di energia potrà avvenire solo all’interno della comunità a cui il singolo POD partecipa; non è possibile lo scambio di energia tra POD appartenenti a CER diverse.
SÌ, la partecipazione alla CER è libera e non dipende dalla presenza o meno del Comune tra i soci.
SÌ, sono disponibili contributi pubblici e altre forme di sostegno all'investimento per la costruzione:
Per i soci di una CER è possibile richiedere un contributo pubblico (PNRR) fino al 40% a fondo perduto per la costruzione di un voltaico che condivide energia nella CER.
Talvolta altre istituzioni (es. alcune Regioni) rendono disponibili forme di sostegno agli investimenti per la costruzione di voltaici, in parte a fondo perduto in parte come finanziamento.
Come ulteriore strumento di sostegno agli investimenti, le CER Solidali hanno costituito un "Gruppo d'Acquisto" che seleziona Fondi, Istituti finanziari e Costruttori (scelti per affidabilità e condizioni), che possono finanziare (prestito) e/o investire direttamente (costruendo in proprio i voltaici, riconoscendo un diritto di superficie per la collocazione degli impianti ai proprietari dei siti idoneei).
Questo significa che (fatte salve le necessarie verifiche di fattibilità):
in caso di finanziamento, il socio della CER potrebbe realizzare impianti voltaici senza annticipare denaro, laddove i ricavi della produzione superassero i ratei della restutuzione del prestito.
Nel caso poi di una cessione di diritto di superficie (investimento di un terzo, es. un Fondo), si tratterebbe di incamerare un canone d'affitto pluriennale.
Infine, si precisa che Il Gruppo d'Acquisto delle CER Solidali non ha fine di lucro, non trattiene provvigioni e la negoziazione del contratto e lasciata esclusivamente alle parti.
SÌ, sono disponibili contributi pubblici per la costruzione:
Un COMUNE socio di una CER può richiedere un contributo pubblico (PNRR) fino al 40% a fondo perduto per la costruzione di fotovoltaici che condividono energia nella CER.
NO, non è necessario né obbligatorio investire e/o costruire impianti di generazione da rinnovabili (es. voltaici). Si può diventare soci e usufruire dei vantaggi, anche economici, in qualità di solo consumatore (assorbe l’energia condivisa nella CER).
NO, non c'è cessione della proprietà degli impianti dei soci alla CER, i soci produttori e prosumer semplicemente incaricano la CER di gestire la produzione (nel caso dei prosumer, il surplus non autoconsumato) per la condivisione agli altri soci.
NO, la CER è un operatore virtuale che utilizza la rete elettrica preesistente; non è richiesto alcun intervento. La CER effettua delle misurazioni presso i punti di prelievo immissione (POD) dei soci; in taluni casi potrà interfacciarsi in remoto con i dispositivi preesistenti o installare un piccolo meter (contatore) supplementare per le letture.
NO, o almeno non necessariamente.
La questione richiede una valutazione puntuale; tuttavia, nel caso in cui si partecipi a una CER, i sistemi di accumulo possono essere sconsigliabili. Il surplus di energia invece che accumulato può essere prefribilmente condiviso con altri soci, ottenendo un beneficio economico supplementare che bilancia i costi dell’energia non autoconsumata, ma senza la necessità degli investimenti per le batterie. Per questo la valutazione deve tenere conto dell’ammortamento dell’investimento per l’aggiunta dei sistemi di accumulo che, specie sugli impianti piccoli, rischia di non essere conveniente.
La CER si fonda sullo scambio, i vantaggi per i soci derivano dalla condivisione a vantaggio degli altri, secondo un principio di solidarietà.
Nucleare e idrogeno, come anche altre tecnologie (non solo di produzione ma anche di efficienza e/o cattura della CO2), sono indubbiamente promettenti ma potrebbero richiedere ancora molto tempo, sfortunatamente la sfida della decarbonizzazione è molto più urgente e richiede molteplici interventi combinati. I vantaggi della CER sono attingibili a breve termine e per una lunga durata, non richiedono necessariamente investimenti, non implicano particolari rischi (finanziari, di sicurezza, etc.), e il prezzo dell’energia continuerà a salire, tutti validi motivi per non attendere.
NO, l’elettricità viaggia quasi alla velocità della luce, pertanto la distanza tra il punto di produzione e quello di consumo è irrilevante anche quando, come nel caso delle CER solidali il gruppo di scambio è subordinato alla cabina primaria, che può includere i territori (e quindi i POD) di molti comuni anche distanti svariati chilometri tra loro.
NO, sfortunatamente malgrado le innovazioni tecnologiche il combinato disposto tra l’aumento della richiesta di elettricità, i necessari adeguamenti strutturali, la congiuntura internazionale e le operazioni speculative conseguenti, portano tutti a scenari di aumento tendenziale del costo dell’energia. Tuttavia, non c’è dubbio che i soci della CER potranno disporre sempre di un vantaggio rispetto al mercato, indipendentemente dalle fluttuazioni di prezzo, grazie al premio statale garantito 20 anni. Nella CER il produttore ricaverà sempre qualcosa di più e il consumatore riceverà un premio che abbatterà il costo di acquisto, quale che sia in quel momento il prezzo di mercato dell’energia.
Sicuramente conferendo l’energia alla CER il produttore può ottenere un beneficio economico superiore a quanto otterrebbe senza la CER. Tuttavia, la CER non è un’impresa a fine di lucro. Nella CER i soci produttori non vendono bensì condividono con i consumatori; il ricavo è una parte del premio che viene attribuito dallo stato in virtù dei benefici che questo scambio locale di energia comporta, e sono i soci tutti che decidono come ripartire tra consumatori e produttori tale premio. Non è una situazione di mercato.
Il premio attribuito alla CER dallo Stato si applica indipendentemente dal prezzo corrente di mercato dell’energia; dunque, è un parametro di miglioramento che non si azzera mai, producendo vantaggio sia per i produttori, sia per i consumatori.
NO, la percentuale è importante ma ancora più importate è sapere di cosa è la percentuale. Ad esempio, se l’energia condivisa è stata prodotta con impianti che hanno usufruito del contributo del 40% sulla costruzione, il GSE riconoscerà un premio economico ridotto del 50%; questo significa che a parità di percentuale sul premio riceverò in realtà la metà del valore, meno denaro per kWh scambiato, sia che lo consumi sia che lo produca.
NO, dipende dai criteri di riparto adottati dai soci della CER, infatti proprio per tutelare i consumatori le CER solidali hanno previsto che qualora l’energia prodotta e conferita in condivisione sia remunerata in misura ridotta (per via del contributo già incamerato dal costruttore/proprietario) la distribuzione del beneficio terrà conto di questo in favore del consumatore riducendo la quota al produttore al kWh. In questo modo il consumatore non subirà svantaggi.
NO, infatti le CER Solidali distribuiscono i contributi con cadenza trimestrale in corrispondenza degli anticipi erogati dal GSE.
NO, anzi, il decreto esclude tassativamente dalla partecipazione nelle CER proprio le grandi aziende (anche non del settore energia) e quelle che hanno come attività principale i codici Ateco 35.11.00 e 35.14.00 (produzione e commercio di energia). Conseguentemente anche una partecipazione indiretta (da esterni o tramite controllate) è probabilmente sconsigliabile, anche considerando i possibili conflitti di interessi tra le parti. Inoltre, non sono necessari investimenti per gli impianti di produzione da parte della CER, questo perché sono i soci (o meglio solo una parte dei soci) che, liberamente e in proprio, eventualmente investono in impianti di produzione per i quali possono accedere ai benefici previsti dallo Stato proprio (e soltanto) grazie alla presenza di altri soci consumatori (che non investono, ma rendono possibile il vantaggio per chi investe). Si tratta di uno scambio, dove chi investe e chi non investe hanno sostanzialmente pari importanza, l’uno non ha vantaggio senza l’altro.
Le CER Solidali non sono subordinate al controllo di un singolo soggetto, diretto/indiretto, tantomeno di soggetti terzi e/o esterni. Ciascuna CER è un’associazione indipendente, dove la comunità è di tutti i partecipanti, non ci sono soci più uguali degli altri. Partecipando alla CER sei un socio, non un cliente, hai un ruolo attivo nelle decisioni della CER senza subire il controllo di soggetti esterni, portatori di interessi diversi o che vedono in te un cliente “passivo”. La governance è delegata a un Direttivo elettivo le cui proposte richiedono validazione a maggioranza dei soci tutti (Assemblea); pertanto, ogni voto vale uno, secondo principio di democraticità. Le CER Solidali hanno affidato a Energiesolidali.it (una azienda indipendente che non fa parte né appartiene o afferisce ad alcuna Grande Azienda del settore energetico) l’incarico di mero gestore (es. tecnico amministrativo) che supporta i singoli soci nella ricerca, autonoma, di fondi per la realizzazione degli impianti fotovoltaici in regime di concorrenza e senza imporre fornitori o porsi come proprietari degli impianti stessi. Un fattore che non solo garantisce la correttezza dei rapporti con i soci e fra i soci, ma anche una realtà di indipendenza e autonomia della CER stessa. Inoltre, lo Statuto delle CER Solidali prevede due organismi di supporto esclusivamente consultivi: il "Comitato degli stakeholder" e il "Comitato scientifico", quest’ultimo partecipato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Roma Tor Vergata (prestigioso ente di ricerca, pubblico e non profit).
NO, nel caso in cui le vicende dell’organizzazione producano effetti sul patrimonio, per le obbligazioni assunte dall’associazione e dai soggetti che rappresentano l'associazione, anche per le associazioni prive di personalità giuridica (es. senza capitale sociale, autonomia patrimoniale imperfetta), risponde comunque l'associazione medesima in prima istanza con il fondo comune e in ogni caso gli associati non rispondono tutti solidalmente e personalmente delle obbligazioni sociali, bensì solo quelli che hanno agito in nome e per conto dell’ente (art. 38 c.c.). Quindi tranquilli, nessuno vi porterà via nulla, tantomeno la casa.
NO, il Comune è un socio al pari di tutti gli altri, essere un ente pubblico (fondatore o meno) non comporta responsabilità diverse o maggiori degli altri soci. Questo vale anche se il Comune partecipa a una associazione priva di personalità giuridica (es. senza capitale sociale, autonomia patrimoniale imperfetta); nel caso in cui le vicende dell’organizzazione producano effetti sul patrimonio, per le obbligazioni assunte dall’associazione e dai soggetti che rappresentano l'associazione, risponde l'associazione medesima in prima istanza con il fondo comune ma in ogni caso gli associati non rispondono tutti solidalmente e personalmente delle obbligazioni sociali, bensì solo quelli che hanno agito in nome e per conto dell’ente (art. 38 c.c.).
NO, ad esempio le CER Solidali sono delle associazioni e tutti i soci hanno pari diritti e poteri; inoltre, non è richiesto alcun versamento di capitale che comunque non conferirebbe alcun particolare privilegio rispetto agli altri soci.
NO, le CER Solidali sono associazioni, come tali i soci hanno tutti pari poteri e diritti, le decisioni sono collegiali.
NO, le CER Solidali sono associazioni, i soci sono tutti uguali.
Nelle CER Solidali gli impianti di produzione sono di proprietà dei soci, non sono proprietà dell’ente giuridico Associazione CER.
Chi ha messo i soldi nei suoi impianti ha bisogno dei consumatori, diversamente non c’è premio. Non è un favore del produttore al consumatore (non è una vendita); appunto, è uno scambio che viene premiato dallo Stato. Anche qualora alcuni impianti di produzione fossero di proprietà collettiva (con o senza una partecipazione in quota di proprietà dell’ente giuridico Associazione CER) questo non darebbe comunque a questi produttori alcun potere o diritto supplementare rispetto agli altri soci.
NO, il Comune è un socio come tutti gli altri. Si tratta di un’associazione non di un’azienda con azionisti di maggioranza o altrimenti privilegiati.
NO, nelle CER Solidali il Gestore si occupa degli aspetti tecnici e amministrativi, e ha il compito di ottimizzare il pareggiamento tra consumi e produzioni per ottenere la massima condivisione possibile (e quindi il massimo premio cumulabile); non decide i criteri di ripartizione del premio tra i soci e non può far valere veti di sorta.
Il Gestore è un prestatore di servizi che opera per conto e su indicazione della CER.
NO, la CER è un operatore virtuale che utilizza la rete elettrica preesistente; infatti, non sono richieste opere di posa di cavi o altre infrastrutture.
Piuttosto, per partecipare alla CER è necessario essere collegati sulla rete elettrica preesistente.
NO, la CER è un operatore virtuale che utilizza la rete elettrica preesistente; infatti, non sono richieste opere di posa di cavi o altre infrastrutture.
NO, i soci della CER possono scegliere il proprio fornitore esattamente come prima.
NO, i soci della CER mantengono il proprio fornitore di energia ma ricevono dalla CER un pagamento in proporzione alla quota di premio spettante per l’energia condivisa con gli altri soci della CER (sia che consumino, sia che conferiscano).
NO, posso cambiare CER in qualsiasi momento dando disdetta, senza penali.
SÌ, ma non posso condividere l’energia tra CER diverse tra loro. Posso però condividere separatamente con ciascuna CER se con POD diversi, tutti di mia proprietà
SÌ, ma solo da POD diversi. Non è possibile assorbire energia contemporaneamente da più CER dallo stesso contatore.
SÌ, ma solo da POD diversi. Non è possibile conferire energia contemporaneamente a più CER dallo stesso impianto di produzione.
I soci consumer e prosumer non comprano energia, la condividono. Non c’è un prezzo di acquisto, il prezzo dell’energia consumata diminuisce per effetto dei ricavi derivanti dalla quota di premio spettante per la condivisione che è decisa dai soci stessi.
I soci producer e prosumer non vendono energia, la condividono. Non c’è un prezzo di vendita, i ricavi derivano dalla quota di premio spettante per la condivisione che è decisa dai soci stessi.
NO, meglio essere in tanti per ottimizzare il bilanciamento tra i diversi profili di consumatori e produttori. Tuttavia, è vero che se aumentano indiscriminatamente i consumatori rispetto alla produzione l’energia disponibile per ciascuno singolarmente va a ridursi (si diluisce), per questo le CER Solidali attuano una attenta politica di pianificazione degli ingressi dei soci in modo da garantire un’adeguata ridistribuzione dell’energia disponibile.
NO, meglio essere in tanti per ottimizzare il bilanciamento tra i diversi profili di conusmatori e produttori. Tuttavia, è vero che se aumentano i soci le decisioni, comprese le quote di riparto del premio, sono collettive e richiederanno la mediazione di tutti, ma si tratta pur sempre di interessi convergenti; infatti, i soci di una stessa configurazione traggono vantaggio l'uno dall'altro (economia di solidarietà) e non a discapito l'uno dell'altro, come avverrebbe in una economia di mercato.
Proprio per tutelare l’interesse dei soci, le CER Solidali si riferiscono sempre a un’unica comunità di scambio riferita a una singola cabina (e dunque ci sono tante CER quante sono le cabine di riferimento delle singole comunità), in questo modo si ottengono due vantaggi:
le decisioni sono prese esclusivamente dai soci che scambiano nel medesimo gruppo (se fossero configurazioni diverse di un’unica CER, i membri di altre configurazioni parteciperebbero alle decisioni per esempio delle quote di riparto di un altro gruppo nel quale non scambiano)
riferendo il gruppo di scambio alla cabina primaria si offre l’opportunità di coinvolgere il massimo numero possibile di produttori e consumatori (per minimizzare i mancati pareggiamenti tra produzione e consumo), suddividere in più configurazioni rispetto alla stessa cabina ridurrebbe le opportunità di scambio e, in definitiva, diminuirebbe sensibilmente le probabilità di scambiare una parte dell’energia disponibile per la condivisione (che significherebbe una riduzione dei ricavi dal Premio).